Contrada Acquaviola n°1
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Alessia
6 maggio 2016
Lo spettacolo ” Contrada Acquaviola n. 1“ di Simone Corso è stato travolgente . Tante risate ma anche tanti momenti di riflessione su temi importanti, famiglia, lavoro, ambiente… Attori bravissimi che hanno regalato emozioni intense. Grazie attori, regia, aiuto regia e staff <3
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Rebecca
7 maggio 2016
La relazione tra padre e figlio che viene messa in scena nello spettacolo “Contrada acqua viola n.1” è dipinta meravigliosamente, con tutte le sfumature che vanno dal rancore all’amore profondo, dall’incomprensione al fortissimo desiderio di ritrovarsi. Un testo molto commuovente dove entrambi i personaggi (e i mondi che essi rappresentano, con le loro abissali differenze) splendono di un’umanità ricchissima, che prende vita sulla scena in tutta la sua potenza. In questo rapporto padre e figlio, credo, si possono riconoscere tutti i figli e tutti i genitori che, osservandosi da fuori, potrebbero scoprirsi a empatizzare anche con l’altra parte, comprendendo le debolezze e le paure reciproche. Davvero bello, andate a vedermi e portatevi un pacchetto di fazzoletti, perché potrebbe cadervi qualche lacrimuccia…
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Silvia
8 maggio 2016
Il complesso rapporto padre-figlio diventa lo spunto per accennare allo scontro di due umanità, quella della fame che parte dalla terra e che vede migliorare le proprie condizioni economiche e quella ormai sazia che prende coscienza del disastro ecologico che ne è seguito. Gli attori affrontano un tema così attuale e drammatico con notevole capacità espressiva amplificata dalle incursioni dialettali siciliane e da una scenografia che, ispirandosi a un oggetto di dimensioni limitate, si dilata fino a invadere il palcoscenico e rappresentare i sogni, le costruzioni e le conseguenze di scelte che alla fine dovranno essere smontate. Un gioco di rimandi tra legame di sangue e legame con la terra, egoismi di vecchi e di giovani, abbandoni e ritorni che impongono movimento alla scena e provano a scardinare quell’immobilismo ideologico e sentimentale che non percepisce nemmeno più il fumo nero. Ancora una volta al Fringe si ride, ma si ride amaro, tornando a casa con una domanda in più e una comoda presa di posizione in meno. Spettacolo che rivedrei volentieri con tempi scenici ampliati e una piccola revisione sul ritmo teatrale. Davvero bravi.
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Barbara
8 maggio 2016
Interpretato con una meravigliosa naturalezza, si entra nella stanza e si assiste a questa rapporto quotidiano tra un padre e un figlio, fatto di amore, tenerezza, rancori, momenti di stizza e di allegria. Da vedere
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Andrea
8 maggio 2016
Lavoro di alto livello da molti punti di vista, dalle scelte registiche alla cura certosina e credibile sui personaggi, dipinti in maniera intensa e pienamente convincente.
Personalmente, ho apprezzato molto la qualità drammaturgica: Il nodo di riflessione emerge naturalmente a poco a poco, grazie alla trama portata avanti con equilibrio fino al “messaggio” finale, che proprio in virtù del grande bilanciamento permette allo spettatore una riflessione obiettiva, ma nutrita dall’umanità trasmessa dallo spettacolo.
Un grande bel lavoro, meritevole di esser visto da molti.
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Maria Luisa
8 maggio 2016
Perchè andare a vedere CONTRADA ACQUAVIOLA N.1?
Perchè ti ci ritrovi; nei silenzi, negli spazi, negli oggetti, nei gesti, nel sentirti dentro e fuori
il meccanismo famiglia, meccanismo società, meccanismo progresso, meccanismo distruzione.
Un altro spettacolo che ho visto al Fringe, che ho apprezzato, che consiglio.
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Francesca
13 maggio 2016
Uno spettacolo intenso e coinvolgente, bravi gli interpreti (soprattutto l’attore che interpreta il padre è di una bravura fenomenale). Bellissima la scenografia. Assolutamente consigliato.
Sinossi
Contrada Acquaviola n° 1 nasce da un’urgenza. Sondando le viscere di un tipico rapporto padre-figlio, lo spettacolo delinea i contorni di una società deformata dalla presenza di una raffineria, sorta a pochi metri dalle abitazioni. Restare? Partire? Vivere? Morire? Non ci sono confini che definiscano dove stia la ragione o il torto. Risultato? L’immobilita che distrugge ogni scelta. Vogliamo denunciare quest’immobilità affinchè non resti solo del fumo nero dentro le case, ma una consapevolezza nuova che dirima fantasmi e paure.
di / Simone Corso
regia / Roberto Bonaventura
con / Antonio Alveario, Simone Corso
luci / Stefano Barbagallo
costumi / Adriana Mangano
Prossime date
Nessuna data in programma
Scheda tecnica
Scheda tecnica non disponibile.
Seguici su