Figlidiunbruttodio
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Complimenti di cuore. Bravissimi attori, testo stupendo, presenza ed emozione. Grazie.
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Grande capacità di diventare uguali a se stessi e allo stesso tempo molto diversi sul palco. C'era sempre l'ombra e la luce. Entrambi con presenze intense.
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La bravura dei due attori rende questo spettacolo molto bello. L'idea di base non è geniale o particolarmente nuova. Anzi. Ma la capacità di stare in scena dei due protagonisti lascia senza parole. Molto credibili; è proprio questa credibilità che ti tiene con gli occhi incollati alla scena. Da vedere!
Pagine
Sinossi
Figlidiunbruttodio fissa un frammento di realtà che ci investe, per poterla vedere, capire, e affrontare meglio. L’esigenza è quella di mettere in scena l’oggi, l’Italia di oggi. Due storie molto distanti tra loro, ma in realtà incredibilmente vicine.
La prima, centrale, è ambientata nel mondo della televisione, dove denari e speranze scorrono a fiumi, attraverso canali a volte putrescenti: una fogna regale, nella quale hanno diritto a nuotare, o ad annegare, solo pochi eletti.
La seconda, a fare da contrappunto, è la storia di due falliti veri – una coppia ispirata a quella di “Uomini e topi” di Steinbeck – due poveri cristi senza futuro che sopravvivono nella spazzatura, nell’illusione, nel reciproco amore. Cosa hanno in comune?
Fanno ridere, ma non lo sanno. Non hanno speranze, ma sono convinti di averne. Sono figli diversi e illegittimi di un tempo comune, di un brutto Dio…
Produzione Musella/Mazzarelli (Milano) con EmmeA’ Teatro e con il contributo di Regione Toscana
Scritto e intepretato da Paolo Mazzarelli e Lino Musella
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