Le vacanze dei signori lagonia
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Storia sempliciotta ma sostenuta molto molto bene da due attoroni. Lo spettacolo va visto per la bravura di chi calca la scena. Si gode della loro dimestichezza con il personaggio, curato in minime cose. Il modo di girare la fede al dito di lei, il modo di guardare di lui...tanti piccoli segni di grande bravura; davvero credibili.
Sinossi
u una spiaggia ci sono due anziani signori, marito e moglie, sono i signori Lagonìa. Guardano le onde che si arrotolano nel mare mentre si srotolano i loro pensieri. Nessuno dei due, però, è nato per dare voce ai sentimenti in modo intonato. La loro è una comunicazione fatta di intimità silenziosa e di risate improvvise, furie e riconciliazioni, pianti e mazzate sulle ginocchia. In questa giornata c’è il tempo per una maledizione e una nuotatina a largo, per il ricordo di una bimba e per quello di una dieta finita già di lunedì, c’è un gabbiano che muore d’infarto e una nuvola a forma di coniglio, c’è una canzone di Gianni Morandi e la fine del mondo, c’è una barca che li può portare via. Il solo racconto che i signori Lagonìa ci offrono è quello del loro amore spietato e dolce, a tratti dispotico o molesto, che noi ci troviamo a spiare. C’è l’epica di un matrimonio durato quarant’anni e questo giorno qua, che non è un giorno qualsiasi della loro vita.
di Francesco Colella e Francesco Lagi
con Francesco Colella, Mariano Pirrello
disegno suono Giuseppe D’Amato
scenografia Salvo Ingala
regia Francesco Lagi
produzione TEATRODILINA (Roma)
in collaborazione con Progetto Goldstein
Gallery
Prossime date
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Scheda tecnica
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