Mahagonny
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Finalmente dei maschi che recitano bene! Bravi tutti! Un po'lunghetto però... l'avrei tagliato di 1/2 ora...Grazie. Complimenti.
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Bravi, difficile... e poi tutto finisce. Anche per quelli che sono usciti.
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Un cast giovane con tantissima energia per una parabola cinica sulla società moderna.
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Pretenzioso, presuntuoso e arrogante. Si sono confrontati con un'opera troppo grande. non hanno saputo scegliere, tagliare, prendere una direzione. E poi 1 ora e 45 NO!
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Tanto impegno degli attori, ma lo spettacolo più insulso e pesante degli ultimi circa 30 spettacoli che ho visto nelle ultime due stagioni. Beppe Scienza.
Pagine
Sinossi
"Vai via, perché noi all'inferno ci siamo già" rispondono gli abitanti di Mahagonny quando, Dio chiede loro se sanno quale destino li aspetti."
"Noi all'inferno ci siamo già"...
Siamo partiti da questa frase, da questo urlo terribile e distruttivo per risalire all'origine e ricostruire la storia di Mahagonny, una città che viene costruita nel bel mezzo del deserto dell'Alabama e dove se hai denaro puoi fare tutto quello che vuoi. In questo "nuovo Paradiso" arrivano ben presto uomini in fuga dal luridume della Storia ammarcita. Chi approda a Mahagonny, arriva nel luogo in cui tutto pare possibile, nulla sembra dovuto. A Mahagonny tutto pare diverso dalle grandi città che sono "cloache, con dentro niente di niente e, sopra, solo del fumo". Mahagonny promette, acconsente, promette ancora.
Ai suoi nuovi abitanti viene giurato che "tutto è permesso", e che "a Mahagonny si può fare".
Ma mentre il destino di questa città si sgretola e i suoi abitanti corrono ancora più forte verso l'anarchia e il precipizio, è impossibile non porsi la domanda: a chi tutto è permesso?
Mahagonny è la messa nera del capitalismo.
È una trappola, una rete. Un lungo canto per ricordarci che il luna-park in cui viviamo è solo un luccichio in mezzo al deserto.
Ma forse Mahagonny è anche qualcosa in più: è una parabola sulla fine delle cose, sulla fine di un mondo, il nostro, dove "non c'è niente di solido cui tenersi".
Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny, testo scritto da Bertolt Brecht tra il 1927 e il 1930, è un testo che chiede tanto a noi artisti, a noi pubblico, a noi uomini. Chiede qualcosa che forse non siamo più tanto abituati a fare: ci chiede di sentirci "chiamati in causa".
Marco Lorenzi
di Il Mulino di Amleto
regia Marco Lorenzi
tratto da Ascesa e rovina della città di Mahagonny di Bertolt Brecht
con Lorenzo Bartoli, Mauro Bernardi, Fabio Bisogni, Yuri D'Agostino, Elio D'Alessandro, Andrea Fazzari, Federico Manfredi, Barbara Mazzi, Raffaele Musella
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musiche dal vivo Gianluca Angelillo
disegno luci Monica Olivieri e Dardo Gabriel Fernandez Franco
assistente alla regia Alba Maria Porto
ideazione scenica Farwaste
produzione Il Mulino di Amleto
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