AMELIA LA STREGA CHE AMMALIA AND FRIENDS
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Sinossi
I Marcido tentano qui d'imbastir coi versi un'opera di Teatro; di assumere cioè col carico verbale, fonico, della partitura testuale, anche quella misteriosa significazione, che né voce né tecnica, e neanche la cosiddetta "musicalità", possono, sole, far emergere in tutta la sua fremente ambiguità ontologica: si sta parlando di quel mistero sostanzialmente di natura erotica che per noi fonda,
giustificandolo storicamente ancora, il Teatro, certo quando è grande, certo quando è Tentativo!
Dickinson, Plath e Rosselli seppero portare la testimonianza della loro umanità, "stampata" su pareti davvero verticali; e la loro potenza poetica (mantica) ci costringerà nel cerchio di quell'umiltà propria del servitore, il quale deve appunto saper giovare senza invadere; non prevalendo.
I Marcido entreranno dentro la caverna della trinità sentimentale delle poetesse, raccogliendovi una pluralità sconcertante di suggestioni infernalmente contraddittorie, gravemente comunicabili, di quasi afasico tratto, suggestioni che trasformeranno e tradurranno in una vicenda scenica all'altezza della strenua battaglia sensual/loica che ha governato il loro destino nella faticata via
dell'autoesposizione formale, sempre e comunque andando loro a toccare il formato assegnato all'umano genere: la "Croce" perenne.
(Marco Isidori)
di Marco Isidori
regia Marco Isidori
da testi di Amelia Rosselli, Sylvia Plath, Emily Dickinson e "amici"
con Maria Luisa Abate, Paolo Oricco, Batty La Val, Francesca Rolli, Marzia Scarteddu, Vittorio Berger, Nevena Vuijc', Eduardo Botto, l'Isi
tecniche Sabina Abate
sipario detto "della musica" di Daniela Dal Cin
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