Come lame di luce
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Sinossi
“Lo spettacolo trae spunto da “Il Combattimento di Tancredi e Clorinda” “opera” di Monteverdi su versi della “Gerusalemme Liberata” del Tasso.
Lui cristiano, lei musulmana, lui innamorato di lei, lei assolutamente dedita alla causa dei suoi, lui uomo, lei donna. Entrambi fortissimi, entrambi esseri umani, nascosti dall’armatura e dall’elmo. E qui c’è tutta la genialità del Tasso: i due si combattono perché non si riconoscono. L’armatura è strumento di difesa ma anche di chiusura e occultamento. Come sentimento ed emozione lo spettacolo parte da questo duello per crearne un altro.
La messa in scena è una lente d’ingrandimento sul combattimento in quanto tale, sull’impossibilità dell’uomo di andare oltre l’annullamento dell’altro e di se stesso.
In un teatro, forse girone infernale degli artisti, un gruppo di marionettisti è costretto a mettere in scena sempre lo stesso spettacolo “Il combattimento di Tancredi e Clorinda”, la straordinaria opera di Monteverdi.
Ma se lo spettacolo è sempre lo stesso, sono i ruoli che di volta in volta cambiano. Infatti, il combattimento delle marionette, come una peste, un contagio, si propaga agli stessi marionettisti in una totale confusione dei ruoli. Un tutti contro tutti violentissimo che porterà ad una conclusione estrema.
Un inferno molto simile al nostro quotidiano che ci riporta alle parole conclusive di Calvino nelle sue città invisibili: “l’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme ...”. (Senio G.B. Dattena)
Ideato e diretto da Senio Giovanni Barbaro Dattena
Coreografia: Matteo Corso
Danzatori: Matteo Corso, Cristina Locci, Rachele Montis Simona Pinna, Matteo Viola
Percussionista: Marco Caredda
Costumi: Cinzia Moro
Direzione artistica: Massimiliano Leoni
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