EDUCAZIONE SENTIMENTALE
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Bello che in un festival come quello delle Colline si dia spazio ad una compagnia poco conosciuta, tuttavia lo spettacolo lascia un po' a desiderare. Gli attori non sono bravissimi, il testo è molto banale e il finale è tirato un po' per le lunghe. Peccato, troppi segni.
Sinossi
...ascolto solo canzoni. Perché dicono la verità. Più sono stupide e più sono vere. E poi non sono stupide... Che dicono? Dicono "Non devi lasciarmi" "Senza di te in me non c'è vita" "Senza di te io sono una casa vuota"o "Lascia che io divenga l'ombra della tua ombra" oppure "Senza amore non siamo niente". (Francois Truffaut/La signora della porta accanto)
In una località di mare, tre vicini di casa. Di loro non sappiamo nulla, li cogliamo solo nella loro egoistica ed un po' autistica quotidianità, intenti a difendere i propri spazi, a scrutarsi l'un l'altro in un reciproco ed aggressivo sospetto. Fuori un mondo in pericolo e mentre i tre stanno barricati nelle loro villette a schiera in lontananza e via via più vicino, citando Buñuel, qualcosa esplode, distruggendosi.
È la catastrofe che si avvicina.
Ad un certo punto, una ragazza: impersonificazione di un sogno di infinite possibilità. Di speranze.
Con sè porta il fascino dei suoi pochi anni e una malinconica allegria. Cercherà di stabilire un contatto coi tre, di entrare nei loro universi sterili e contratti. Con ognuno, la ragazza, tenta di instaurare un rapporto di affetto e fiducia, ma nel loro mondo non c'è spazio per null'altro se non per se stessi e presto, i sogni che questa figura femminile stimola in loro degradano, diventano squallidi e banali approcci.
Di sottofondo la cultura e la musica latino-americana. Il reggaeton con i suoi testi espliciti e misogini, diventa simbolo banalizzante del degrado e degli eccessi della nostra società.
L'idea del mondo latino tutto colori, danza, cielo, mare e amore cela invece una storia millenaria di soprusi e schiavitù.
Educazione Sentimentale rappresenta quindi l'allontanamento dall'umano attraverso il sospetto. Là dove la fiducia e l'apertura verso il prossimo lasciano il posto al pregiudizio ed alla diffidenza, i mondi si contraggono diventando sterili ed ostili.
La lotta è solo apparentemente più sotterranea.
di Fiammetta Carena
regia Maurizio Sguotti
con Tommaso Bianco, Viola Lo Gioco, Lorenzo Romano e Maurizio Sguotti
scene e costumi Francesca Marsella
disegno luci Amerigo Anfossi
responsabile tecnico Alex Nesti
si ringrazia Nicoletta Bernardini
produzione Kronoteatro
Prossime date
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Scheda tecnica
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