EUFORIA
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Si diceva: 'La materia esaurisce l'essere?'
La risposta per me è ' certamente no'.
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ed è bello ritrovare la voglia di abitare, di stare, di fidarsi.
L'euforia che mi hai lasciato è quella di vivere di più.
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Condivido pienamente la rivendicazione di Silvia Rampelli sulla forza del corpo nella performatività, sul corpo come creatore di senso.
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Perturbante l'assenza (ideologica) o meglio il rifiuto di rimettere in circolo i movimenti dei 'corpi' con quelli delle 'parole'. Il loro staccarli grezzamente.
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Sinossi
Priva di riferimenti diretti nella coreografia contemporanea, la scena di Habillé d’eau è un’ipotesi percettiva dove tutto è dato sensoriale, un campo di forze le cui figure solitarie e tese sono in pari misura corpo, tempo, spazio, luce, silenzio, suono, una dimensione immersiva che nella percezione dello spettatore trova accoglimento e forma, diviene evento, linguaggio. Oggetto di indagine è il corpo, superficie interrogante e limite, materia involontaria e insondabile nell’esporsi, origine di senso prima e oltre il dire.
Ideazione e regia Silvia Rampelli Danza Alessandra Cristiani, Eleonora Chiocchini, Valerio Sirna Luce Gianni Staropoli Composizione musicale originale Tiago Felicetti Voce Charlie Pitts, Julia Bozzo Magrini Quadrifonia e ottimizzazione del suono Daniel Bacalov Produzione Habillé d’eau Coproduzione Armunia/ Festival Inequilibrio – Castiglioncello, Fabbrica Europa 2017 Sostegno Short Theatre, Angelo Mai, Studio Movimento
Prossime date
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Scheda tecnica
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