Anch’io ho avuto un’infanzia di merda eppure non mi lamento
Luogo
Periodo
Ingresso
Informazioni
BAMBINI : (fino a 8 anni) € 2,00
CARNET ONESTO: (5 biglietti) € 35,00
CARNET 30 E LODE: (riservato agli studenti fino a 26 anni) € 30,00 (5 biglietti)
CARNET KAMIKAZE: (accesso illimitato a tutti gli spettacoli in qualsiasi spazio.
Garantisce un posto riservato anche senza prenotazione e dà il diritto ad agevolazioni e sconti) € 120,00.
Contatti
Sinossi
“Personalmente sono pieno di conflitti interiori, cioè non voglio avere idee consolidate. È questo che mi fa scrivere delle contraddizioni da mettere in bocca (o nel corpo) di una stessa persona. La massima crudeltà e la massima gentilezza, tutto nella stessa persona” - Rodrigo Garcìa. Uno scantinato sotterraneo è il luogo in cui emergono confessioni, contraddizioni e riflessioni. Riflessioni schiette, scomode (prima di tutto per noi stessi), feroci ma necessarie. Per riconoscere che tutto ci riguarda e che, curarsi di ciò che ci circonda è la nostra cura. “Bisogna scegliere tra mettersi da parte o restare per cambiare tutto... Bisogna scegliere tra scappare più lontano possibile o restare e dare tutto di sé, per cambiare tutto”. Uno spettacolo a partire dai testi di Rodrigo Garcìa.
Vai alla scheda dello spettacoloDate e orari
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Gli attori molto bravi e grande entusiasmo! Il testo particolare, bisogna riflettere.
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Molto adolescenziale, moralista e inutile. Gli attori magari tecnicamente sono bravi ma non sanno di cosa parlano!!
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al di là della bravura degli attori e della prima parte in cui non è subito chiaro dove si vada a finire, se si ha la pazienza e l'apertura di restare in ascolto, quello che arriva è un grido disperato di una generazione orripilata dall'assenza di significato.
Arrivano tristezza e rabbia perché non dovrebbe essere così, perchè sembra che i "grandi" trovino tutto normale, o abbiano smesso da un pezzo di farsi domande.
ma dietro questa rabbia, il cui linguaggio è turpiloquio, si percepisce la voglia di vivere, il rifiuto di credere che tutto sia davvero così... merda.
Da vedere per tutti quelli che... "ai giovani non gliene frega più niente", specialmente i sessantottini e postsessantottini nostalgici che "solo loro erano disposti a lottare per cambiare il mondo".
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Ci si scandalizza facilmente di fronte a delle parole come tette e culo, siamo abituati a dargli un unica connotazione di volgarità, bisogna essere molto aperti e sensibili e attenti per cogliere la poesia di questo spettacolo, per cogliere la bellezza e la forza che questo testo trasmette, senza fermarsi all'apparenza, alla parolaccia, perché nulla è fine a se stesso. Sono testi di Rodrigo Garcìa e i suoi testi sono così: nudi, crudi e violenti e i falsi moralisimi sono solo per chi si ferma all'apparenza. Il lavoro di ricerca da fare è ancora tanto ma gli attori sono molto bravi, hanno colto certe sfumature. Mangiare la mela in scena? Negli spettacoli di Rodrigo Garcìa c'è sempre del cibo in scena; i pantaloni che cadono? La falsa apparenza. Questo solo per dire che è uno spettacolo per chi ha un animo predisposto a farsi attraversare. ("È solo teatro. Ma questa società sposta l’idea di violenza dove più le conviene. Vedi un mendicante all’angolo di casa tua e non ti sembra violento che non abbia da mangiare e che si sia ridotto in quello stato. Poi vedi uno spettacolo teatrale in cui un astice muore e non lo sopporti. Che ipocrisia" cit. R. Garcìa)
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Spettacolo particolare connotato da una buona recitazione e coadiuvato da una fisicità di forte impatto sul pubblico. Nonostante non vi sia una trama ben definita con momenti che sembrano slegati gli uni dagli altri, trovo lo spettacolo particolare e di facile visione, in cui gli attori offrono una passione, espressa tramite la propria voce e la presenza scenica del proprio corpo
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Secondo me gli attori non hanno capito che il testo dello spettacolo è ironico, ne è venuto fuori un polpettone moralista. L'unica nota positiva sarebbe la comicità involontaria, se lo spettacolo non fosse veramente irritante.
Giulia
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Esibizionismo gratuito e nn necessario..uno sbrodolamento di banalità travestite da frasi che vorrebbero ad effetto.. Ed é continua ripetizione di CAZzO tette culo... E poi non sanno neanche di cosa parlano. Anna
Brutto forte
Carlo
Vivamente sconsigliato, scurrile e volgare in modo gratuito, non c'è nessun collegamento tra un monologo e l'altro e poi alcune trovate sceniche sono veramente inspiegabili: perché boxare a braghe calate? Perché masticare una mela nel microfono?! Suggerisco per la prossima rappresentazione di mettere in scena un bidet.
Ps: ma chi l'ha selezionato per il fringe festival?
Donato
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