La guerra dei Murazzi
Luogo
Periodo
Festival
Informazioni
Biglietti
INTERO: € 10,00
RIDOTTO: € 8,00 (over 65, bambini fino a 10 anni, Abbonamento Musei Torino Piemonte, Tessera Torino+Piemonte Card, ARCI, Abbonati Gtt e FORMULA, Coupon Fringe con riduzione)
Carnet
CARNET ONESTO: € 35,00 (5 biglietti)
CARNET 30 E LODE: € 30,00 (5 biglietti per studenti fino a 26 anni)
CARNET ASSO PIGLIA TUTTO: € 144,00 (24 biglietti)
Contatti
Sinossi
“In realtà io vorrei raccontarvi dei Murazzi e non della Vlora, però devo fare questa parentesi molto importante, perché ai Murazzi c’era Florian e Florian era arrivato in Italia a bordo della Vlora, vi accorgerete che tutto è legato insieme, e molto più in profondità di quello che sembra.” (Manu) Ai Murazzi del Po (i Muri per i torinesi) si incontrano all’inizio degli anni ‘90 Manu e Florian. Lei studia lettere e ai Murazzi fa la barista per mantenersi agli studi; lui è un immigrato albanese e ai Murazzi fa il buttafuori. Una piccola storia che si specchia nel fiume di una città italiana, ma che ha il sapore di mondi lontani che si incontrano, e a volte si scontrano, troppo in basso per essere visti.
Vai alla scheda dello spettacoloDate e orari
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coinvolgente, toccante: qualcosa rimane anche "dopo il sipario".
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Piacevole, mantiene l'attenzione senza fatica. Permette al pubblico di seguire la narrazione in modo coinvolgente e interessato.
Solo leggermente monotono
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Viaggio in una realta' non poi cosi' lontana nel tempo, narrato con passione e trasporto
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Spettacolo fenomenale e il lavoro dietro ad esso, regia, grafica, storia, stupefacenti! L'attrice riesce benissimo a farti entrare nei suoi racconti e a trasmettere le emozioni della protagonista come se li avesse vissuti essa stessa in prima persona. Lo consiglio assolutamente!
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Commozione e malinconia, nostalgia di un passato spensierato e consapevolezza dell'inaccettabile fascino della violenza, intrecciate in un bel adattamento e interpretate alla perfezione! Da non perdere!
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Spettacolo che rievoca i tempi dei gloriosi "muri", che ci fa tornare indietro nel tempo e provoca nostalgia per quel periodo di giovinezza, di spensieratezza, di serate in cui fare le vasche lungo il Po ed entrare-uscire dai mille locali era routine, e nascevano storie di alcool e amori, più o meno passeggeri. Ma si rivivono anche le ombre di quel periodo, i pericoli, i mondi sommersi fatti di bande criminali, risse, furti, spaccio, ingiustizie, masse che perdono il controllo, omertà. Lo spettacolo è bellissimo nel complesso, emozionante, e toccante. Scorre piacevole e continuo, come il suo fiume.
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Toccante viaggio in una storia cosi' vicina a noi e cosi' poco nota. Valentina Tullio è fenomenale nel farci vivere le emozioni di chi questi fatti li ha vissuti, tra un pizzico di nostalgia, la consapevolezza dell'assurdità di certe situazioni ma anche una fierezza di aver fatto parte di un mondo ormai sparito...
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E' mantenuta in ogni istante l'aderenza a quella grazia e a quella forza con cui la storia ha preso vita dalle pagine di Remmert, e con cui restituisce il vero volto a temi trasfigurati dal qualunquismo e dalla distrazione collettiva, e persino dalla disinformazione sventolata dai giornali. C'è un pudore che rifugge ai sentimentalismi ed educa. L'elettricità è continua, commuove, smuove, provoca, invoca, senza cali di tensione, l'attrice è davvero bravissima, rende la leggerezza e la portata del fiume che scorre in tutte le pagine del racconto.
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Mi sono ricordata di quando usavo il rumore dell'acqua che scorre per calmare la mia piccola in preda alle coliche! Magnetica immagine, magnetico rumore e magnetica attrice, Valentina Tullio con la compagnia Crab e la regia di Pierpaolo Congiu che portano in scena tratto dal racconto del romanzo"La guerra dei Murazzi" di Enrico Remmert. Ed è stato un viaggio a ritroso nei ricordi, nella mia umanità, nelle speranze. Nella sete di sentire ancora, di vedere ancora cosa si sarebbe perso in quel fiume che non smette di scorrere.
Spettacolo molto attuale è toccante su cui tutti dovrebbero riflettere. Grazie
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Teatro spartano, scenografia a dir poco minimalista. Ma meglio cosi: viene fuori tutta la bravura della protagonista di questo monologo dai tanti toni: nostalgia, malinconia, fascinazine/orrore per la violenza, amore, profondità. Complimenti a tutti: bel testo, ben messo in scena e ben recitato.
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