FORTUNA
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Uno spettacolo che coinvolge lo spettatore accompagnandolo per mano, gradatamente, nei meandri di una storia drammaticamente vera, attraverso diversi quadri di umanità dipinti in modo vivace e diretto. La narrazione scorre veloce e incalzante, semplice e mai banale, frutto di una sapiente metamorfosi artistica basata su una ricerca meticolosa e precisa, su un’attenzione particolare alle fonti, ai fatti, alle testimonianze.
La musica, rigorosamente dal vivo e originale, sottolinea e approfondisce l’atmosfera creata dalla recitazione con la quale dialoga in modo singolare e sorprendente.
Trapela in modo avvincente la passione, il disorientamento, la denuncia ora timida ora risoluta verso qualsiasi forma di violenza: diretta e indiretta.
Complimenti agli attori-autori che, come abili chef, hanno saputo amalgamare una gamma ricchissima di emozioni, dal sorriso, al turbamento concertando un’opera che va vissuta completamente, dalla prima all’ultima parola-nota-luce.
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
La Fortuna me la immagino come qualcosa di luminoso, di improvviso ed altrettanto fugace ed evanescente.
La Fortuna l'ho trovata ieri, per caso, su di un palco, non troppo distante dai miei pensieri, non troppo alto rispetto ai miei occhi. E su quel palco la Fortuna ha parlato ed ha cantato cose che sembravano chiuse per sempre nello scrigno della noncuranza, della dimenticanza. Uno spettacolo unico e sacro come un fuoco fatuo. Sempre grata.
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Uno spettacolo meraviglioso: intenso, sincero, necessario.
Ammirevole il coraggio di portare sul palco un tema di tale complessità e ancor di più la pacata dolcezza e la dovuta rabbia con cui viene data voce a chi non ha potuto scegliere per sé.
Una storia emozionante, viscerale, struggente ma soprattutto provocatoria; un messaggio di speranza, un guanto di sfida all'omertà e agli omertosi.
Non bastano le parole a descriverne la bellezza, deve essere visto, deve essere vissuto.
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Spettacolo di un alto ritmo narrativo della parola; che non è solo parola di cronaca, di denuncia, ma si fa a volte canto di un ritorno verso un'umanità possibile.
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Per me lo spettacolo imperdibile del fringe per ora, attore e musicista di una bravura eccellente! Tema difficile e spesso scomodo, portato in scena in maniera intensa, struggente, emotivamente penetrante... un arcobaleno di emozioni!!
Unica ingiustizia... : non avere la sala piena!!
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Una storia di cronaca nera, delle più nere, si snoda in un racconto per immagini con una potenza senza fronzoli.
C'è mestiere in questo lavoro.
C'è una voce che sa dire e una musica che lascia il segno.
Non perdetelo!
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Uno spettacolo che ti trascina in un mondo che non dovrebbe esistere. Ma lo fa con forza e delicatezza, a tratti con dolcezza. Ed è per questo che infonde la speranza che mai più il male sfiori i bambini.
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Un'ora volata in un attimo. Uno spettacolo veramente coinvolgente e toccante. Attore e musicista fantastici, la regia eccellente. Consigliatissimo
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
A tratti scanzonato e a tratti profondo ma mai banale, cambi di ritmo coinvolgenti come le emozioni che trasmette facendoti riflettere su ogni singola storia, raccontata ed interpretata in modo estremamente sincero. Musiche originali con testi che sono poesia arricchiscono e danno ancor più vita a queste storie .. assolutamente da vedere!!!
Pagine
Sinossi
Un recente fatto di cronaca, ancora sulla penna di molti giornalisti, ha attirato la nostra attenzione circa un anno fa.
Si parla dell’omicidio di Fortuna Loffredo, avvenuto a Caivano.
C’è un particolare che attira la nostra attenzione: il fatto è avvenuto nel 2014 e in due anni nessuno ha mai parlato di questo terribile avvenimento.
Abbiamo poi avuto la fortuna di poter conoscere persone di quelle zone, che ci hanno raccontato storie dello spaccato del Napoletano.
E’ stato in quel momento che si è creato il paradosso, l’ossimoro emotivo che ha dato la vita al nostro spettacolo.
Una terra fatta di usanze, sole, calore, ma anche di silenzio, omertà e mafia.
Una terra capace di trasformare il “Parco Verde” di Caivano nel “Parco degli orchi”.
Da qui l’origine del nostro lavoro:
Il monologo, scritto e interpretato da Alessandro Sesti per la regia di Erica Morici è affiancato dal cantautore Nicola Papapietro in arte Puscibaua con la consulenza musicale di Andrea Giansiracusa. Racconta l’arrivo di un ragazzo che per motivi di lavoro si trasferisce in uno di quei palazzi e vive la conflittualità del luogo. Circondato dalla meraviglia del folclore napoletano, viene pian piano a conoscenza di questi avvenimenti e di questa spirale di omertà, accompagnato da pensieri e storie in musica che danno voce ai suoi pensieri.
Autore: Alessandro Sesti e Erica Morici
Regia: Erica Morici
Interpreti: Alessandro Sesti e Nicola “Puscibaua” Papapietro
Musiche e testi originali : Nicola “Puscibaua” Papapietro
Gallery
Prossime date
Nessuna data in programma
Scheda tecnica
Scheda tecnica non disponibile.
Seguici su