Kalsh
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Fra le grida, i rumori e i silenzi della città si propone un nuovo essere con nuovi modi e forme di convivenza.
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Ritornare bambini e riscoprirsi. Aprire ogni giorno gli occhi al sole. Emozionante e coinvolgente. I video dopo gli spettacoli rappresentano un momento per ritrovare se stessi e la calma. Foscarini grandiosa come sempre
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Movimento involontario, costretto e contratto...Ritmo incessante, violento. Chiudo gli occhi. Torno bambina.
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Piedi come code
di gatto un
corpo alieno
una medusa
che fluttua.
Geniali le diverse regie.
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Come un albero d'ulivo nodoso e fiero, dai rami contorti, che mossi dal vento forte invernale, resistono portando con se la tensione di tutto l'universo. Questa è stata Francesca, meravigliosa come sempre.
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Un viaggio fantastico e terribile al tempo stesso, come ogni percorso di crescita "vera". Una lenta scoperta di un instabile verticalità che racchiude cose belle e semplici, talvolta sconvolgenti: così sia nel movimento "live" che nel secondo filmato. Interessante la scelta "tridimensionale" del primo video, che rende giustizia a uno studio del movimento curato nei minimi particolari.
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Mi è piaciuto molto, molto diverso e impressionante. Maria. Argentina.
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Sinossi
Kalsh indaga il tema dell’abbandono, come rinuncia, riduzione della presa sul mondo e il conseguente sprofondare al suolo. Contrapposta a questa condizione, vi è la volontà di rialzare quel corpo che sembra aver dimenticato la posizione eretta, ma che conserva la memoria di un livore e una condanna da sputare al momento giusto. Kalsh da Kalashnikov, un’arma che rende combattente anche una scimmia.
Presentato / presented at Biennale Danza di Venezia Grado Zero 2009
The Creative Forum for Indipendent Theater Groups Europe
Meditarranean 8th Edition Egypt 2010
Selezionato dai / selected by Visionari, Kilowatt Festival 2010
Creato ed interepretato da / creating and performing by Francesca Foscarini
Disegno luci / light design Simone Sonda
Costume / costume Federica Todesco
produzione Aldes
Gallery
Prossime date
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