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Se ci si fermasse a riflettere su quanto è vero ciò che dice ci sarebbe davvero poco da ridere! In realtà si ride davvero tanto, dall'inizio alla fine di questo monologo che ci prende tutti in giro scanzonatamente
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Monologo che riesce a divertire sino alla fine, con pause e tempi giusti. Una spietata e vera critica alla nostra nuova dipendenza, presentato in modo esilarante e mai volgare .
Bravissimo attore con verve toscana.
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Un tema trattato da molti, ma in questo caso declinato in modo originale e non per niente banale. Interpretazione azzeccatissima nelle variazioni di ritmo ed espressione. Trascinante nel mostrare cosa siamo diventati.
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Molto molto divertente, ho apprezzato in particolar modo il fatto che l'attore parlasse di noi con lui compreso, e non di noi escluso lui, come invece spesso accade nelle stand io comedy : è stato bello ridere insieme di un "problema" che riguarda tutti. Grazie
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Credo sia uno spettacolo comico più profondo di quanto non si pensi. Si ride praticamente per tutto lo spettacolo ma l’attore, tra l’altro di una bravura impressionante, ci fornisce stimoli e riflessioni importanti. Assolutamente da vedere.
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Monologo efficacissimo; grande forza interpretativa, eccezionale empatia con il pubblico. Peccato che nonostante fosse stato richiamato più volte in scena l'attore non abbia concesso qualche performance-bis, anche solo una barzelletta... Comunque da vedere !
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Lacrime agli occhi. Per le risate. Effervescente e simpatico l'attore focalizza l'uso del cellulare e ci strappa risate con battute non banali, fresche,nuove. Divertente da vedere
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Bravissimo! Ho visto con la mia compagna ieri lo spettacolo e mi ha lasciato davvero a bocca aperta per la comicità, l'accuratezza del testo e il personaggio! Inoltre ha sempre tenuto viva la soglia dell'attenzione del pubblico! Ho visto "comici" televisivi non essere all'altezza di quello che ho visto ieri! Consigliatissimo
Pagine
Sinossi
Comunicare è diventato più semplice, più veloce, più efficace. La tecnologia ci ha cambiato la vita, in alcuni casi l’ha proprio stravolta. Cosa ha voluto in cambio per tanto benessere? Tutto. Gli studiosi della Columbus University calcolano che arriviamo a toccare il nostro smartphone 400 volte nell’arco della giornata. Si parte fin da giovanissimi, 11/12 anni, e stiamo con il cellulare in mano anche 6 ore al giorno. Numeri impressionanti. Si parla di “Sindrome di Capitan Uncino”: usare il solo pollice di una mano esclusivamente per lo smartphone come se avessimo un uncino come il famoso pirata di James Matthew Barrie.
Le nevrosi del nuovo millennio sono servite: sentire squillare il cellulare anche quando non lo fa, entrare nel panico se non si ha rete, svegliarsi la notte e controllare se sono arrivate notifiche.
Sono questi, e molti altri, gli spunti che Stefano Santomauro e Francesco Niccolini hanno sviscerato e attraversato per poterli servire in questo monologo divertentissimo e cinico allo stesso momento. Spunti di riflessione, virate improvvise, situazioni al limite del paradosso prendono lo spettatore fin dai primi minuti e non lo lasciano sino alle ultime parole.L’abilità narrativa di Santomauro è straordinaria e, grazie al suo tipico tocco surreale, riesce a far di Like uno spettacolo che non lascia indifferenti. La regia è affidata all’attrice Daniela Morozzi che chiude un team davvero notevole.
Con Stefano Santomauro
Scritto da Stefano Santomauro
In collaborazione con Francesco Niccolini
Regia Daniela Morozzi
Produzione Pilar Ternera
Prossime date
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Scheda tecnica
Scheda tecnica non disponibile.
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