Relativa-mente
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Sinossi
“RelativaMente” si presenta come un quesito e un’analisi sulle molteplici forme e maschere che l'uomo assume per introdursi “correttamente” nella società odierna, e vivere la propria esistenza secondo i canoni che essa impone.
Si ispira ai concetti pirandelliani della forma e della maschera, definite “trappole” in cui l'essere umano viene imprigionato.
Tali “trappole” bloccano il naturale flusso vitale che ogni individuo dovrebbe seguire per poter vivere un'esistenza libera e reale.
Lo spettacolo mostra tre diversi tipi di “trappola”:
- La trappola del fisico, come involucro che nasconde l'anima;
- La trappola del lavoro, come ripetizione meccanica di azioni, che rende l'uomo abbiente ma privo di soddisfazione e autostima;
- La trappola dell'amore e della famiglia, come imposizione di un ruolo e di sentimenti che non corrispondono con il nostro volere interiore.
In linea col pensiero pirandelliano, lo spettacolo si conclude con la diversa metabolizzazione dei concetti da parte di ognuno dei performer, non fornendo alcuna soluzione.
Poiché soluzione non c'è.
Possiamo solo prendere atto dell'inesistenza di una realtà collettiva e comprendere che tutto ciò che ci siamo creati è solo illusione.
Non esiste alcuna realtà se non quella che ci diamo noi.
Coreografie: Matteo Corso
In collaborazione con gli artisti Interpreti: Matteo Corso, Simona Pinna, Angelica Piras, Matteo Viola
Maître de Ballet: Giovanna Stancampiano
Foto e Video: Massimo Rosina
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