Rumore di Acque
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Sinossi
“[…] applausi intensi e commossi , numerosi richiami in scena, […] una drammaturgia per la quale mi auguro, per la crescita del teatro italiano e non solo, ripetute messe in scena”.
Maria Dolores Pesce - Dramma.it
Il primo racconto di traversata che ho ascoltato, nell’autunno del 2008, fu quello di una minuta, coraggiosa donna tunisina: timida, col suo italiano spezzettato tra i denti, faceva fatica ad alzare gli occhi. Cambiai il suo nome in Jasmine, trasfigurando la sua storia e mantenendone gli aspetti essenziali. E’ l’unica storia, tra quelle evocate dal Generale - protagonista dello spettacolo - che riguarda non un annegato o uno scomparso, ma una vita che si salva. Si salva davvero? Nelle grinfie del vecchio italiano che, dice lui, “è sempre piaciuto”? Alla fine quando le chiesi se l’avrebbe rifatto quel viaggio, mi rispose decisa di no. Che se ne sarebbe rimasta a Tunisi. La tragedia dei migranti, un’ecatombe senza fine. L'Europa è davanti a una sfida che mette in gioco la sua stessa esistenza: deve dimostrare di essere all'altezza di questo momento storico, decisivo al fine di delineare la propria identità: un'Europa delle merci e dei burocrati, in balia dei populismi arroganti, o un'Europa della solidarietà come fondamento indispensabile di civiltà? Nel 2015 la “questione” dei profughi è esplosa, è diventata oscenamente “visibile”; con Rumore di Acque andremo dove la necessità chiamerà lo spettacolo, anche sulla spiaggia: come se fossimo in tempo di guerra. E forse ci siamo davvero.
Uno spettacolo del Teatro delle Albe
ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari
regia Marco Martinelli
in scena Alessandro Renda
musiche di Guy Klucevsek
Prossime date
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