Sorelle
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Sinossi
Certe donne hanno una naturale predisposizione per la tragedia. Amano elevare un piccolo e insignificante avvenimento quotidiano a grande dramma esistenziale. Si consumano in questa passione e soffrono, immensamente, provando nel tormento auto-prodotto un godimento inappagabile. Neanche il rischio di risultare incomprensibili ai più sembra distrarle: loro si struggono e complicano, complicano e si struggono, senza sosta, sorde ai richiami e cieche agli addii. Forse sono al mondo per qualcosa di più nobile. I loro genitori le hanno chiamate con il nome che tutt'ora portano, ma le complesse menti di queste donne sembrano sapere che l'unico appellativo che la natura ha tenuto in serbo per loro è Medea, Emma, Giovanna D'Arco. Come eroine tragiche conducono esistenze complesse, cullate dall'idea che - un giorno - tutto questo travaglio verrà riconosciuto.
Ma se, malauguratamente, incappano in una straniera, il loro sistema psicofisico entra irreparabilmente in crisi. La straniera non deve la sua denominazione a una diversa provenienza geografica. La straniera è una donna semplicemente non votata al sacro fuoco del dramma. Generalmente bionda, attraente, frivola e spensierata. Incontrarla le mette a dura prova: e che cavolo! Hanno mica scritto sceme sulla fronte? Che figura ci fanno? La sola esistenza della straniera mette irreparabilmente in discussione la legittimità dei loro tormenti. Qualcuno potrebbe iniziare a pensare che sia possibile lasciarsi scivolare i problemi addosso!
E se la cretina in questione fosse sorella - gemella, per giunta - dell'altra, la tragica? E se entrambe avessero avuto la brillante idea - dopotutto, son gemelle - di rivolgersi a una maga per trovare una soluzione definitiva al loro rapporto?
Due sorelle, Sabrina e Fosca, opposte in tutto, raccontano davanti a una specialista dell'occulto le fatiche di una convivenza forzata, iniziata nel grembo materno. Due modelli di femminilità a confronto: inseparabili e inconciliabili. Uno spettacolo per ridere delle donne che siamo e che vorremmo essere, delle convenzioni - anche teatrali - e dei ruoli che gli altri ci cuciono addosso. O che, da brave sartine dell’animo umano, ci cuciamo addosso da sole.
Di e con Fabiana Ricca e Francesca Guglielmino
Dramaturg Andrea Roncaglione
Luci Simona Gallo
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