TITANS
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Sinossi
Due creature solitarie in un oscuro circo celestiale contemplano l'esistenza e il tempo infinito.
In un vuoto indefinito, un essere cosmico di sesso indefinito, si dondola lentamente su un'altalena.
Fronte ampia, una scatoletta nera in una mano, la pancia rigonfia perché abitata da un bambino.
Onnipotente e sempre presente, ancora prima dell'inizio. Immortale e infaticabile.
Sempre in cerca di un compagno: una presenza impercettibile, una figura in ombra che scivola nell'oscurità circostante per compiere questo peculiare giro cosmico.
Anche qui, come nel precedente lavoro RELIC, presentato a Torino nel 2016 da Interplay, Euripides Laskaridis ricorre alle nozioni di ridicolo e di trasformazione per esplorare la perseveranza dell'umanità di fronte all'ignoto. Mentre RELIC rappresentava una scena domestica, un mortale in un mondo terrestre dopo la fine della ragione, TITANS rivela un mondo alieno, con divinità che abitano un regno metafisico in un tempo precedente la ragione. Da un "prequel" a quel "sequel".
Prima degli dei dell'Olimpo, i Titani governavano l'universo, prima ancora dell'inizio del tempo. Essi sono fra i primi esseri escogitati dall'immaginazione umana. Perché andare così indietro, così in profondità?
Per cercare di comprendere perché facciamo ciò che facciamo. Di cosa abbiamo davvero bisogno? Che cosa desideriamo realmente?
In tutte le società, si tende a credere e a lottare per concetti ideali, che riguardano sia noi che il mondo intorno a noi. Cosa c'è fra questi modi di essere ottimali e la realtà in tutta la sua brutalità? Qual è lo iato tra ideale e reale? La fragilità umana? Un umile promemoria della nostra mortalità e dei nostri limiti come specie? Oppure un titanico fallimento nello stabilire un ordine etico?
L'ispirazione per TITANS non viene soltanto dal mito greco ma anche da artisti quali Henry Moore, Louise Bourgeois, Gabrielle d'Estrées e da straordinari performer, scrittori, autori di cartoon e drammaturghi come Copi (Raúl Damonte Botana) che, insieme a Jack Smith, Lee Bowery, Charles Ludlam e altri, contribuì a un genere che ora Laskaridis stesso sta praticando: l'arte di non prendere se stessi troppo sul serio. Se TITANS è debitore di qualcosa, lo è di ogni tentativo fallito - personale oppure collettivo - di incarnare un archetipo privo di difetti, un sé integro, un mondo immacolato.
di Euripides Laskaridis
regia Euripides Laskaridis
ideazione, coreografia e set design Euripides Laskaridis
performer Euripides Lascaridis e Dimitris Matsoukas
costumi Angelos Mentis
musiche originali e sound design Giorgos Poulios
assistente Themistocles Pandelopoulos
installazione sonora Nikos Kollias
luci Eliza Alexandropoulo
installazione luci Konstantinos Margkas e Giorgos Melissaropoulos
consulente alla drammaturgia Alexandros Mistriotis
collaboratori artistici Drosos Skotis, Diogenis Skaltsas, Simos Patieridis, Nikos Dragonas, Thanos Lekkas
assistenti alla regia Dimitris Triandafyllou, Paraskevi Lypimenou
assistente alla scenografia e ai costumi Ioanna Plessa
assistenti volontari alla produzione Samuel Esteves Querido, Lisandra Caires
coordinatrice di produzione Elisabeth Tsouchtidi
manager di produzione Maria Dourou
produzione esecutiva Osmosis Performing Arts Co
produzione Athens & Epidaurus Festival, Théâtre de la Ville (Francia), Eleusis 2021 European Capital of Culture, Transamérique FTA (Canada), Julidans (Paesi Bassi), Megaron - The Athens Concert Hall
con il supporto di O Espaço Do Tempo (Portogallo), NEON (Grecia), Centre Culturel Hellénique Paris, Isadora & Raymond Duncan Dance Research Center (Grecia)
la performance è presentata con il sostegno di Fondation d'entreprise Hermès nell'ambito del programma New Settings
presentato in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo e Festival Interplay
Prossime date
Nessuna data in programma
Scheda tecnica
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