Un eschimese in Amazzonia
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Sinossi
La ricerca dei materiali per questo progetto inizia nel 2013. Da allora la nostra compagnia ha fatto un percorso di crescita comune e ha approfondito il suo punto di vista in fatto di identità di genere. Siamo arrivati alla conclusione che la transizione sia, prima di tutto, un percorso mentale verso la costruzione dell’identità di un soggetto. Un eschimese in Amazzonia, citazione dell’attivista Porpora Marcasciano, fa riferimento al contesto socio-culturale avverso che “[…] compromette, ostacola, falsifica un percorso che potrebbe essere dei più sicuri e dei più tranquilli”, perché di fatto mette in crisi il modello binario sesso/genere, omosessuale/eterosessuale, maschio/femmina. Un modello binario che invade le nostre vite e le condiziona senza che ce ne accorgiamo. La presenza nella società degli “eschimesi” chiede a tutti di rimettere in discussione le regole.
Il centro del lavoro è il confronto tra l’eschimese, ovvero la persona transgender, e la società. La società segue le sue vie strutturate e l’eschimese si trova, letteralmente, a improvvisare, perché la sua presenza non è prevista. In questo caso però guardiamo dal suo punto di vista e la sfida è capire quanto e se la cosiddetta maggioranza gli sia distante. La logica con cui si struttura il lavoro è quella del “link web”: allora può succedere che, mentre si segue con crescente sgomento la vittoria di Trump, si presti vagamente orecchio a una puntata di MasterChef Italia. Che collegamento c’è? Nessuno, forse il nonsense è dietro l’angolo o forse il senso c’è, ma è un senso che si fa fatica ad accettare.
ideazione e testo Liv Ferracchiati
di e con Greta Cappelletti, Laura Dondi, Liv Ferracchiati, Giacomo Marettelli Priorelli, Alice Raffaelli
tecnico Giacomo Agnifili
progetto The Baby Walk
Prossime date
Nessuna data in programma
Scheda tecnica
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