Un posto per volare
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Uno spettacolo ben condotto da Manfredi e Occelli. Un canto, una giostra musicata. Non si colgono sempre con chiarezza tutte le indicazioni necessarie alla comprensione del lavoro ma le suggestioni sono potenti e la poesia (in musica e non), con percorsi meno razionali e didascalici, travolge e lascia comunque un messaggio.
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Ho lasciato il locale con la malinconia nel cuore. Con l’eco delle amate canzoni di Tenco così ben interpretate. Con il profumo delle dolci colline e il senso di un caotico paesone come era Torino negli anni 50. Il senso del nonsenso della vita da sopportare. Delle gocce che potrebbero essere in qualunque momento le ultime. E il nostro posto per volare qui vicino. Attori e cantanti bravissimi: Grazie. Carmen
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"Un posto per volare è l'unico per vivere" recitava il refrain di una vecchia canzone, sconosciuta ai più.
E infatti in questo spettacolo c'è tutta la vita.
La vita di due cugini che sono cugini per davvero, che hanno vissuto insieme un'adolescenza piena di sogni e che da allora provano a riempire le loro vite di quei sogni.
Loro non sono Tenco e Pavese, e non cercano di esserlo.
Cercano di essere qualcuno di vero e così riescono a essere una cosa sola.
Anche con il pubblico.
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dolce, delicato, commovente, sincero..lo spettacolo è tutto questo, e tanto di più..
Orlando Manfredi e Luca Occelli creano un'alchimia perfetta, con il pubblico e con loro stessi..ed alla fine torni a casa con un bel sorriso stampato in faccia e l'anima più serena.
grazie
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Complimenti, un lavoro eccellente,artisti bravi e capaci..assolutamente da non perdere!!!!
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E passo dopo passo le parole, i silenzi, la musica, le canzoni ti conducono in un luogo che ha il sapore di ricordi che a tratti ti appartengono, di profumi, di avventure nei campi, di scoperte, di frenesie, di sogni, di aspettative e di gocce che ti possono cambiare la vita.
Gli attori sono bravissimi, perfettamente in sintonia, poliedrici e con delle bellissime voci.
Tenco e Pavese così “lievi” non li avevo visti mai.
Se volete farvi un regalo andate a vedere questo spettacolo.
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Teatro-canzone ad altissimi livelli: riecheggiano gli chansonnier, Farassino,Gaber & Jannacci...La storia di questo "nostro" eroe moderno delle Langhe ripercorre i passi di due "grandi anime" del secolo scorso, Pavese e Tenco, e ripropone al pubblico le angosce, i dubbi e gli interrogativi sulla vita che entrambi vissero e scrissero nella loro arte: fino all'ultimo, fino alla decisione più sofferta di fermarsi lì...ma poi cos'è che ti ferma?un'incidente, una delusione, un rifiuto?NO, forse un episodio non basterebbe...gli attori, bravissimi e comunicativi, rendono al pubblico la visone dell'autore/regista: forse sono tante piccole ferite, tante piume posate sulla schiena del cammello, che, un dì, portano alla sua rottura...e il gesto finale è solo una prevedibile conclusione,non giudicabile, nè contestabile.
Composte e geniali nella loro semplicità le scene, la musica di Tenco parla da sè e la bravura degli interpreti la valorizza, nel complesso un lavoro molto accurato di ricerca e di resa espressiva che diventa arte grazie alla bravura dei due artisti.
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Due attori semplicemente straordinari che sono riusciti a trasmettere in modo ottimo passioni e sentimenti. Un testo chiaramente molto sentito che dimostra la grande capacità dell'autore sia dal punto di vista tecnico sia da quello emozionale. Bella anche la parte musicale. Nel complesso uno spettacolo da non perdere che consiglio a tutti di andare a vedere.
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Due attori strepitosi. Una scrittura elegantemente retrò. L’opera davvero lieve. Lo spettacolo a tratti esilarante e a tratti dolcemente malinconico, ma di una malinconia familiare che in nessun momento “fa male” allo spettatore. I due protagonisti si alternano al canto e alla recitazione, a volte complementari a volte all’unisono, perfettamente insieme. La musica di Tenco che non ferisce ma culla. Una piccola perla di spettacolo, consigliato a tutti.
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Uno spettacolo di parole, di suoni, di immagini, di ricordi, di bestemmie, di poesia.
Sono rimasta un'ora appesa alle labbra di Orlando e Luca, ai personaggi che mi raccontavano, alle immagini che mi regalavano... a quelle colline che Pavese raccontava così bene, a quelle canzoni che Tenco cantava così bene.
Orlando e Luca, attori eccezionali.
Grazie infinite. Siete proprio belli.
Congliato a tutti!
Pagine
Sinossi
Come succede negli incontri magici, i due attori vanno a sbattere, ancora bambini, nelle parole di Tenco e di Pavese (pensa la sfiga). Da quel momento il corso delle loro vite prenderà inquietanti forme pavesiane e tenchiane.
Ma il fatto è che Tenco e Pavese parlano attraverso un disarmante autobiografismo il linguaggio dell’universale. Orlando Manfredi e Luca Occelli danno vita alla storia di un Epigono - chiamato il Nostro - che cerca con esiti tragicomici di replicare le grandezze e i fallimenti, l’arte e la vita dei due idoli piemontesi.
Autore: Orlando Manfredi
Regia: Orlando Manfredi e Luca Occelli
Interpreti: Orlando Manfredi e Luca Occelli
Luci: Marco Ferrero
Musiche: Orlando Manfredi
Consulenza artistica: Mauro Piombo
Gallery
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