Una specie di alaska
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Sinossi
Una specie di Alaska è una commedia terribile come un incubo, dura come una relazione scientifica e struggente come un mèlo. Ispirata alle testimonianze che il medico Oliver Sacks raccoglie nella sua memorabile opera “Risvegli” in cui racconta le esperienze dei suoi pazienti affetti dall'encephalitis letargica, epidemia che dopo il 1916 terrorizzò buona parte del mondo. Harold Pinter (Premio Nobel per la letteratura 2005) ci descrive in modo commovente ed estremo il risveglio di una donna dopo ventinove anni di coma letargico e lo smarrimento che deriva da questo lungo periodo di assenza.
A sua volta Valerio Binasco, regista stimatissimo, mette in scena uno spettacolo nel quale emergono tutte le caratteristiche contradditorie del Teatro Povero: “minimalismo e assoluto classico, intimità e crudezza” che secondo lui costituiscono le suggestioni del teatro contemporaneo.
La sua regia coglie e trasmette la capacità emozionale del testo, senza ricorrere ad altro se non al nudo spazio scenico. Gli spettatori a loro volta non hanno barriera che li separi dagli attori: sono essi stessi i ravvicinati testimoni in quella camera d’ospedale dove si svolge la storia.
«Occorrono attori importanti per un teatro fatto di soli attori», afferma Binasco, «ed ecco che disarmante è la prova di Sara Bertelà nei panni di Deborah, affiancata da Fabrizio Contri e Orietta Notari, capaci di condurre il pubblico in un clima sospeso, in una specie di Alaska, tra un presente assurdo dove non riesce a collocarsi e quel tempo ‘bianco’, non vissuto e rubato che non tornerà più».
Di Harold Pinter
Con Sara Bertelà, Fabrizio Contri, Orietta Notari
Regia di Valerio Binasco
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