
VI° TORINO FRINGE FESTIVAL
“Torino Fringe Festival – (R)Evolution. Edizione 2018” è un festival multidisciplinare che pone al centro dell’attenzione il dialogo tra le arti performative, le arti visive, le discipline teatrali e quelle musicali. L’obiettivo è valorizzarle attraverso lo sviluppo di un sistema professionale sostenibile fatto di artisti e operatori per creare una comunità in grado di garantire un’offerta culturale tran- settoriale e alternativa ai circuiti istituzionali
Quest’anno il tema in cartellone è “(R)Evolution”, inteso come Rivoluzione ed Evoluzione, ovvero l’affermazione del cambiamento in atto nella struttura associativa, ormai attiva dal 2012, che si riflette direttamente sul programma proposto. Il nuovo team, composto da una direzione gestionale, un comitato di programmazione e alcune figure professionali esterne, è intervenuto con l’intenzione di ampliare il margine di sviluppo dell’iniziativa: l’Edizione 2018, oltre agli spettacoli teatrali tradizionali e contemporanei, le residenze artistiche, le conferenze tematiche e le installazioni temporanee, prevede l’apertura a nuove discipline artistiche integrando alcune sezioni inedite.
Per gli artisti, il Torino Fringe Festival, è diven- tato il luogo in cui è possibile mettere alla prova la propria arte davanti al pubblico. E il crescente interesse generato negli anni consente oggi alla manifestazione di attrarre operatori culturali da tutta Italia, intenzionati ad acquistare gli spetta- coli del programma.
La nuova rete di collaboratori coinvolge, in forme diverse, numerose istituzioni ed enti pubblici o privati attivi sul territorio tra cui Crab, Ops, Petit Filous, Performing Club, Onda Larsen e indivi- dualità come Cecilia Bozzolini, Cristina Vancini e Rosy Togaci.
Il festival inoltre promuove azioni di coinvolgimento diretto della cittadinanza, invitando le persone a offrire pernottamenti agli artisti, partecipare ai contest fotografici legati alla manifestazione, o collaborare come volontari. Questo perché il Festival è profondamente urbano e po- polare, concepito in modo che il pubblico possa incontrare il teatro casualmente, inciampando in uno spettacolo di strada, o magari ospitando un attore.
In questi anni abbiamo allestito ogni genere di performance in teatri, birrerie, bagni, stazioni, mercati, locali, musei, piazze e intendiamo dare l’opportunità a sempre più persone di fruire e innamorarsi dell’arte performativa, promuovendo la conoscenza reciproca e la contaminazione dei generi, nell’ipotesi di un futuro sempre più in- terdisciplinare. La rivoluzione si può fare in tanti modi. A volte basta mettersi a testa in giù guardando le cose da una prospettiva insolita e capovolgere tutto per inaugurare una nuova realtà.
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